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Cialda del cono gelato o coppetta

Il cono gelato è un’invenzione del Novecento, contesa da diversi professionisti della ristorazione: nei secoli precedenti, il gelato veniva servito su normali piatti e gustato seduti, come durante un pranzo. La coppetta di gelato non era sicuramente quella monouso a cui siamo abituati oggi: poteva essere un cartoncino quadrato, o addirittura una foglia di vite appositamente lavata. Le cialde per gelato rivoluzionano il consumo da passeggio, rendendolo più comodo e pulito, oltre ad aggiungere una nota croccante che bilancia la morbidezza della crema.

La guerra dei brevetti sulla cialda gelato

La paternità delle cialde per gelato è rivendicata da almeno tre personaggi, due gelatai originari del Cadore e un pasticcere siriano. La certezza è il luogo di nascita, gli Stati Uniti: a New York emigrò Italo Marchionni, che nel 1903 registrò l’invenzione di una macchina per la produzione di coni. Probabilmente però copiò l’idea di Antonio Valvona, che l’anno precedente aveva brevettato un sistema di produzione di coppette per gelato commestibili; invece nel 1904 alla Fiera di Saint Louis si diffuse tra gli stand l’uso di frittelle mediorientali arrotolate per contenere il gelato.

Alla fine vinsero tutti, perché aprirono gelaterie di successo e gli amanti del gelato apprezzarono la praticità della nuova forma: un contenitore che non doveva essere restituito, trasportato o lavato. In Italia la cialda gelato arrivò negli anni Trenta, grazie a un produttore ungherese che importò a Trieste anche i primi porzionatori per palline rotonde: da allora i gelatai veneti abbandonarono le spatole, a differenza di quelli siciliani che ancora le prediligono.

Biscottini per gelato: una fragranza irrinunciabile

Della coppetta di gelato non ci si stanca mai: difficile limitarsi a un solo gusto o non decorarla con granella, salse, sciroppi o cialde per gelato. Gli ingredienti aggiunti rendono ancor più gradevole alla vista la composizione dei gelati, giocando con forme talvolta stravaganti e divertenti: bastoncini tridimensionali e geometrie piane che danno ritmo alla rotondità e ai colori delle creme. Le cialde gelato nascono già nel Quattrocento: impasti di acqua, farina, uova, zucchero e aromi venivano tirati in ostie che accompagnavano le degustazioni nelle corti rinascimentali. Il tocco in più dei biscottini per gelato non ha solo un valore estetico: dal punto di vista nutrizionale, rende la coppetta di gelato più completa, perfetta per sostituire un pasto, magari accompagnandola con una porzione di frutta fresca.

Meglio il cono o la coppetta per gelato?

La disputa tra i sostenitori del cono e gli appassionati della coppetta è stata esaminata perfino da un docente universitario, il professor Kay McMath della Massey University in Nuova Zelanda. Dalle sue ricerche sulla sensorialità, ha dedotto che il cono è la scelta migliore per assaporare un gelato: il gusto si distribuisce sulla lingua in uno strato uniforme, e viene così percepito alla giusta temperatura e in modo persistente dalla prima all’ultima leccata. Chissà se le gelaterie RivaReno in Australia conoscono la teoria del loro vicino Neo Zelandese.

Sicuramente i laboratori artigianali RivaReno possono offrire tradizionali coni stampati, dalla cialda leggera e delicata (disponibile anche senza glutine, senza pericoli di contaminazioni), e coni arrotolati, più spessi e saporiti. Il gelato RivaReno viene servito anche in cestini di wafer modellati a mano in un’elegante forma a corolla: sgranocchiare una coppetta per gelato è una musica che celebra il gelato fresco di giornata.

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